Anniversario Stragi di Via D’Amelio 2016: Veglia R/S “Madre”
19 luglio 1992, rumore, polveri, caos!
Ci ritroviamo catapultati a ventiquattro anni fa.
Così si apre la veglia RS dal titolo “Madre” realizzata dalle Scolte e dai Rover delle Zone Conca d’Oro, Eleuterio e Monrealese.
Madre, una parola così calda e familiare a molti, per fare memoria di Agostino, Emanuela, Vincenzo, Walter, Claudio e Paolo.
Madri, come coloro che portarono il feretro di Rita Atria, testimone di giustizia uccisasi in seguito alla strage di via D’Amelio, perché incapace di continuare la sua lotta senza Paolo Borsellino al suo fianco, le cui parole hanno preceduto i diversi quadri della veglia.
Madre, che i nostri RS hanno declinato in Madre TERRA, troppo spesso vittima della collusione tra mafia e aziende che per modici prezzi hanno il permesso di scaricare i loro rifiuti tossici nelle falde vicino alla città e ai paesi. Nella stessa terra dove cresceranno gli alimenti di cui ci nutriremo, trasformandola da Madre Terra a Terra di Camorra e Terra dei Fuochi.
Terra come anche terra accogliente, unica via per coloro che scappano dai conflitti e dalla miseria. Terra che deve essere accogliente e non può alzare frontiere contro l’umanità di chi soffre, come hanno testimoniato i tre RS che hanno vissuto l’esperienza a Lampedusa poche settimane fa.
Madre, come colei che da la VITA, e con lei anche coloro che l’assistono. Una mamma che ha dato alla luce il suo piccolo, come un semino che è appena germogliato e va custodito e coltivato. A parlarci dell’importanza e delle affinità di queste vite sono stati coloro che in prima persona se ne occupano, medici e agronomi e agricoltori.
Madre, un “mestiere” potremmo definirlo, che richiede CORAGGIO. Lo stesso coraggio che hanno avuto Felicia Impastato e Lea Garofalo, la prima nel portare avanti il messaggio del figlio ucciso per opera della mafia, la seconda pronta a difendere la figlia Sara da quel mondo orribile che avevo portato all’arresto del padre.
Madre, come per noi madre è la CHIESA. La stessa che condanna i mafiosi invitandoli a pentirsi come gridò fermamente Giovanni Paolo II. Ben lontana dalla chiesa a cui i mafiosi sono devoti, tanto da bruciare una santina nel loro rito di iniziazione. Una Chiesa che ci deve educare a liberarci da questa peste, come Rosalia, oggi Santa, fece con Palermo.
Ad ogni declinazione della parola Madre i ragazzi hanno associato un simbolo, il terriccio, il seme, l’acqua e il vaso. Al termine della veglia ognuno dei presenti ha avuto la possibilità di comporre il proprio vasetto al cui interno vi era un semino che ci auguriamo germogli e diventi forte e robusto come l’ulivo di via D’Amelio.
Questa è stata la veglia RS “Madre”.
È difficile da raccontare, è stata un insieme di storie e messaggi che gli RS delle tre Zone hanno voluto lasciare al pubblico, con nostra gioia molto numeroso. Infatti oltre ai gruppi delle nostre Zone, in tanti erano i Clan provenienti da tutte le parti d’Italia, qui in Sicilia per vivere le loro Routes.
Tra il pubblico inoltre, ovviamente Rita Borsellino che ha fortemente voluto la presenza degli scout dell’Agesci come ogni anno, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando , Rosy Bindi Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e il noto regista e conduttore palermitano Pif.
Alberto Di Franco – Palermo 1
Foto di Irene Zangara – Capaci 1, Zona Monrealese
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