Al fuoco di bivacco con… Anna Di Marco

Al fuoco di bivacco con… Anna Di Marco

Sono seduta con Anna di Marco classe ’50, entrata nell’AGI nel 1964 e divenuta Responsabile di zona già nel 1976… una delle “colonne portanti” dello Scautismo palermitano e soprattutto della Base Scout Volpe Astuta, che proprio ieri 20 Giugno ha festeggiato il suo 21esimo Anniversario.  Da questo importante anniversario iniziamo la nostra chiacchierata come davanti alle braci ardenti di un fuoco di bivacco.

Come iniziò tutto?

Questa avventura è iniziata tantissimi anni fa in seguito a dei convegni che furono fatti in cui si parlava di “uscire” fuori incontro alla gente, stiamo parlando di oltre 20 anni fa, lo scautismo era molto di sede, molto chiuso e non certamente in apertura. Venne questa idea di prendere la palla la balzo e di dire perché non facciamo qualcosa per la città, per i ragazzi e non solo per i nostri? E’ bene fare qualcosa ma che coinvolga anche chi non ha mai avuto la possibilità di entrare in un gruppo. In seguito alla legge 109/96 sono andata a fare una piccola revisione al Comune di Palermo per capire se il comune avesse beni confiscati. Mi sono presentata dicendo che cercavamo un luogo con precise caratteristiche (grandi spazi, con molto verde ecc) non mi dissero di andarmene ma di iniziare a fare dei progetti . Insieme ad un membro del comitato di allora, (ero solo io la responsabile di Zona) andammo a cercare dei posti. Uno ci fu proposto dal comune che era un baglio lateralmente al velodromo e l’altro che abbiamo trovato insieme ad Amedeo La Scala , si trovava in via Micciulla. Era un bene confiscato che sembrava fosse stato sequestrato da Falcone (poi fu confermata quest’ipotesi). Come si legge nei libri dell’800 dove i rivoltosi entravano da dei buchi ,noi siamo entrati in questo mondo nuovo attraverso un buco nel muro esterno e siamo arrivati in un posto pieno di rovi con una strisciolina di terra che ci ha portati davanti ad una casa saccheggiata e distrutta.

Foto di Davide Carella e Michelangelo Salamone,risalenti all’inizio dei lavori alla base.

La magia del posto risiede nel sentirsi in città, ad un centinaio di metri vicino la circonvallazione , sembra di essere in aperta campagna e la bellezza della notte con uno splendido cielo stellato la dice tutta di come in quel posto potevi sognare di fare veramente il cambiamento. Nel nostro progetto c’erano attività scout, campi, convegni sull’educazione dei ragazzi e sulla legalità. Partire dall’educazione dei bambini, era questo il grande passo e più passano gli anni più mi convinco che è la strada giusta da percorrere. Mentre dall’altra parte l’idea era quella di ristrutturare ,mettere in funzione il terreno e attivare una serie di servizi per il quartiere che comunque non aveva niente,sfruttando il piano terra di villa Savagnone con 8000 metri di terreno che faceva parte della confisca. E infatti pensavamo a delle stanze dove fare doposcuola, un locale per gli assistenti sociali per incontrare le persone e poi fare dei lotti di terreno per gli orti sociali . Quindi questi sono stati i progetti che hanno fatto pensare subito all’amministrazione di poterci affidare la base e  il primo accesso ufficiale è stato nel 1998 , con l’autorizzazione che valeva per un anno  a  partire dal 1999 e che poi è stata data per 6 anni rinnovabili fino ai giorni nostri. Nel frattempo la casa attraverso i cantieri nazionali di branca RS, cominciando dal primo che si chiamava OSARE IL FUTURO nel 1997, siamo riusciti a recuperare il recuperabile, è stato un campo dove abbiamo rifatto i pavimenti, abbiamo cercato di dare un aspetto presentabile alla base. Grazie anche ad un contributo del comitato nazionale siamo riusciti a fare il cancello esterno e le finestre anti sfondamento. Una serie di azioni che ci permetteva di svolgere il nostro servizio anche se ancora c’era tanto lavoro da fare. Poi con un PON sicurezza bandito dalla regione Sicilia nel 2013 siamo riusciti a partecipare, preparando la ristrutturazione della casa con ingegneri e architetti, rispettando tutti gli obblighi previsti richiedendo due saloncini uno a piano terra e uno al primo piano, un ascensore, una grande cucina e due stanze per gli ospiti . In un altro cantiere sono state rifatte le tubature, in un altro ancora si è costruito la più alta e bella alza bandiera mai pensata, e  tra l’altro sono  lavori fatti dai ragazzi che comunque non sono della città di Palermo ma  che esplicavano un servizio per tutti.

Se non siamo stati in grado di far sentire questo posto e le azioni che si sono fatte e che tuttora si fanno come azioni di cambiamento, che non significa che quando esci fuori dal cancello sei in un altro mondo , ma come se fosse proprio un prolungamento di quel seme piantato che vedrà la luce al di fuori.

Camminando a piccoli passi come quelli della formichina che piano piano si realizza.

 ..che capiscono profondamente che bisogna cambiare ,altrimenti noi avremo fallito e per molte persone e molti capi quel posto è uguale a tutti gli altri.

Sono arrivate minacce?

Le minacce sono arrivate e anche a casa mia, il mio telefono fu messo sotto controllo ma ce la siamo cavata lo stesso, ma si sa quando fai le cose per bene a qualcuno devi dare fastidio. Noi abbiamo dato fastidio a chi coltivava sostanze stupefacenti, a chi spacciava nella camera dello scirocco, a chi rubava i cani e chiedeva i riscatti, a chi rubava motorini.

Perché si chiama Volpe Astuta?

La base si chiama volpe astuta perché ricorda il totem di Chiara, una scolta , figlia di una nostra capo, che morì durante una settimana internazionale dello scautismo a 17 anni nel 1997. Bisogna essere astuti come le volpi e con il cuore puro e penso che questo fosse un nome perfetto per il luogo. Era una ragazza molto solare ed era uno spirito libero come quello spirito di cui è impregnata la base.

Quando ricorre la festa della base?

La festa della base ricorre il 20 giugno ,è stato scelto questo giorno perché nel 20 Giugno 1992 ci fu la prima grande marcia antimafia organizzata dall’Agesci  , che vide la partecipazione di scout venuti da tutta Italia con partenza da Piazza Magione e arrivo a San Domenico. Fu di notte e ci fu una   grandissima partecipazione della cittadinanza e durante questa commemorazione a San Domenico, Paolo Borsellino parlò in favore dell’amico Giovanni e alla fine della sua chiacchierata consegnò agli scout un rotolo contenente le beatitudini dicendo di  farle fruttare e di continuare nel nostro servizio e nell’educazione a favore dei bambini anche e maggiormente di chi non ha niente.

Come si è scoperta la camera dello scirocco?

Il primo intervento sulla base è stata fatta dagli operai  del comune di Palermo e dall’AMAP che con i macete cominciarono a farsi strada scoprendo così la camera dello scirocco che era completamente coperta da spazzatura e terra , era un bel nascondiglio per uscire da fondo Micciulla attraversando la stradina e uscendo dai Qanat, passando inosservati.

 A distanza di 21 anni, che emozione provi quando entri da quel cancello? E cosa sogni?

Per quanto mi riguarda è sempre come la prima volta ,la stessa emozione e la stessa gioia negli occhi che mi fa sognare in futuro ad una base aperta a tutti, scout e non ,continuamente a servizio dei bambini, dei giovani, della società.

Non è come andare ad un qualsiasi parco o struttura , ci ricorda che la legalità non è sempre facile da raggiungere e che ci sono state delle persone che credevano profondamente in quello che stavano facendo perdendo la vita e ora noi ce la vogliamo riprendere questa vita!

Intervista a cura di 

Francesca Santamaria- Capo del Palermo 11

Per altre curiosità e informazioni sulla Base Scout Volpe Astuta vai su http://www.basevolpeastuta.it/
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