Diario del Tirocinante #4
Il Diario del Tirocinante #4
Caro diario,
Responsabilità, competenza, credibilità, capacità di mettersi in gioco… Sono solo alcune delle caratteristiche che dovrebbero qualificare il capo e la capo scout e sono solo alcune delle parole che hanno accompagnato noi tirocinanti della Zona Conca D’oro lungo la strada.
19 Dicembre 2022
Il primo di un percorso tutto nostro…
Ci siamo incontrati il 19 dicembre, tardo pomeriggio, alla base Volpe Astuta. Arrivati lì non c’era nessuno se non delle lanterne accese a terra, le abbiamo seguite. Ci hanno portato in un punto in cui, riuniti in cerchio , abbiamo ascoltato l’episodio del Vangelo con protagonista Zaccheo, piccolo di statura, che sale sul Sicomoro per incontrare Gesù, giunto a Gerico.
Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
(Lc 19, 1-5)
“Cosa avremmo fatto se fossimo stati al posto di Zaccheo?” abbiamo riflettuto.
Concluso il momento di catechesi e riflessione siamo entrati dentro ed era il momento della cena, abbiamo condiviso la cena “preparata” da tutti noi, con una pietanza che rappresentasse ognuno di noi.
Terminata la cena, siamo giunti al momento finale dell’incontro, in cui ci è stato introdotto il patto associativo e il nostro tavolo fu “apparecchiato” proprio con quest’ultimo; poi, ognuno di noi, con dei pennarelli, ha evidenziato le frasi che più ci hanno colpito.
Si è concluso così il primo del tre incontri che ci aspettano e siamo tornati a casa con una grande voglia di fare del nostro meglio, e di salire sul Sicomoro, come ha fatto Zaccheo.
25-26 Marzo 2023
Il 25 e il 26 Marzo, percorrendo la strada che dai pressi di Giacalone porta fino a Piana degli Albanesi, abbiamo risposto con il nostro “eccomi” alla chiamata che ci vuole pronti a “partire dal ruscello della fanciullezza […] per arrivare al porto che vogliamo raggiungere”.
In particolare, è stata la figura del giovane Davide, impegnato nello scontro con Golia, a guidarci e ad accompagnare i nostri passi.
La nostra strada è stata ricca di grandi scoperte (e ri-scoperte!)… Eppure è cominciata da una piccola cosa, una caramella, che ci ha ricordato l’importanza di assaporare i piccoli dettagli, di curarci di non tralasciare nessuna delle sfumature di sapore di questo mondo. E da qui, da un dettaglio, è iniziato il nostro cammino.
In base al gusto delle caramelle, siamo stati abbinati a un compagno di strada e, a coppie, ci siamo raccontati le nostre storie: chi siamo, che direzione stiamo seguendo, perché abbiamo scelto di essere qui.
E così, a partire dalla nostra chiamata personale, ci siamo interrogati sulle caratteristiche che qualificano la figura dell’educatore.
Un passo dopo l’altro, la strada non è stata soltanto ricca di parole ma anche di silenzi: seguendo le tappe della vita di Davide, abbiamo riflettuto sul ruolo che l’esperienza gioca nelle nostre vite, sulle voci di chi ci condiziona, sul conforto che possiamo trovare in Dio.
La sera, giunti presso il seminario di Piana, dopo aver cucinato e condiviso la cena, ci siamo concentrati sui nostri punti forti e sulle nostre paure: cos’è che fa già parte del nostro bagaglio personale e che possiamo mettere al servizio degli altri? Chi è per noi Golia e come lo affrontiamo? Ci lasciamo sopraffare dalle paure o sappiamo guardare oltre queste?
Sebbene stanchi per la giornata trascorsa, i momenti di condivisione sono stati vissuti tutti con trasporto e con un sentimento di fiducia nei confronti dei compagni di strada, e questo ha permesso a ogni gesto e a ogni parola di essere fecondi.
Il 26 mattina, noi tirocinanti abbiamo concluso l’attività condividendo il nostro percorso con i capi gruppo dei rispettivi gruppi di appartenenza, in uno scambio reciproco di punti di vista.
Il simbolo che ci portiamo a casa dopo questa esperienza è una fionda, la stessa di Davide, per ricordarci sempre quali sono i nostri punti forti, le nostre armi, come educatori e come persone nella vita di tutti i giorni.