Diario del Tirocinante EXTRA #1
Anch’io voglio scrivere del mio Primo incontro con voi da Tirocinante del Pa 5:
Bene iniziamo il racconto della mia primissima esperienza da tirocinante, senza mai avuto un’esperienza scoutistica.
Chi scrive è un papà, un marito, un giovanotto appena 45enne, salvato più volte dalla mano divina nel corso della sua vita, provato e segnato dalle buche che lungo il cammino di crescita ho incontrato.
Da novembre ho iniziato il mio nuovo cammino scoutistico con il rinato gruppo Palermo 5, subissato d’incontri staff, coca, e coca e staff, puntuali a iniziare e senza un orario certo di fine incontro.
Ci mancava pure il corso di tirocinio…(faccina emoticon triste con gocciolina).
Arriva la mail del primo incontro.
Iniziamo bene, coordinate geografiche … buste da decifrare, sembra scontato il luogo, volpa astuta e sembrava scontatissimo visto il periodo natalizio il posto ( Camere dello scirocco).
Ma… con astuzia i Capi “formatori” ci accolgono in un posto completamente sconosciuto a tutti e 24 i tirocinanti, dopo una buona mezz’ora di fatica alla ricerca delle buste cifrate per capire dove camurria si tenesse l’assemblea, la fatica viene ricompensata dalla bellezza del posto scelto … una vera tana e come una vera tana, la bocca di ingresso si presenta strettina, con un piccolo cunicolo, percorribile solo eseguendo il passo del leopardo.
Alla fine di questo corto cunicolo si apre a tipo sacca, una stanza, ci ritroviamo in un ampio spazio … ampio rispetto al cunicolo, illuminato da quattro candele dove sempre a pecorone o a gattoni tutti e 24 cerchiamo di sistemarci sedendoci stile indiano.
Il Tizio e la Tizia (i Responsabili di zona) ci accolgono con il tipico stile scout gioioso, e scanzonato, e anche “musicoso” (scusatemi la mia italianità in scrittura … emoticon con faccina sorridente e gli occhi cinesini) musicoso vista la presenza della chitarra gelosamente stretta sotto le ascelle del Tizio con la fascia da samurai e un nome scritto indecifrabile a causa della pochezza di luce e del sudore in fronte del tizio che ne diluiva il colore della scrittura.
Ci accovacciamo alla meno peggio o alla meno buona, con le spalle curve, attendiamo il “LA” della Tizia per presentarci con nome anagrafico e nickname affibbiatoci anche a noi scritto in una fascia bianca stile il “ritorno del samurai povero” .
Come da rito giuridico dopo le presentazioni ci fanno firmare un librettino con i nostri nomi e nickname, il libretto porta sulla copertina, il titolo…… “ Diario di Bordo”.
Le presentazioni rubano un po’ di tempo visto il folto numero di partecipanti, con stupore scopro che un paio di persone disadattate psicologicamente come me hanno una data anagrafica similare alla mia, non solo, non hanno mai avuto esperienza scoutistica, proprio come me,….. wow……, pensavo di essere l’unico fessacchiotto, barra fuori età,barra “ unnai chi fari a to casa”..
Presentazioni finite, tutto firmato e controfirmato, la nostra splendida capo formatrice che per gioco chiamerò Tizia perché io non ci sto con i nomi, li dimentico facilmente, e non solo i nomi delle persone ma anche la lunga lista di cose che la mia consorte vorrebbe che io facessi, ma questo poco importa ..La Tizia inizia consegnandoci un foglietto delle dimensione di un post it, dove scrivere le risposte a tre domande formulate:
1. Cosa ti aspetti dalla Zona?
2. Quali sono le tue paure come capo scout ?
3. Cosa ti piace dello scoutismo
Più o meno il succo delle domande era questo.
Ora la tana poco illuminata, la postura, i dolori muscolari causati dal passo del leopardo,non ero pronto e preparato a rispondere a questi grandi quesiti, la difficoltà era scrivere le tre risposte in un post it con Il Tizio Samurai con la chitarra ascellare che inizia a suonare e a cantare.
Zero non riuscivo a dare le risposte.
Ero a corto di materia grigia.
Faccio Ctrl+Alt+Canc. Niente, per me le risposte che mi frullavano nella mente assieme alla musica dello strimpellatore Samurai erano sempre le stesse:
1. Cosa ti aspetti dalla Zona? UN BLOCCO NOTES E UNA PENNA, E UN PO’ DI SILENZIO
2. Quali sono le tue paure come capo scout ? riuscire AD ALZARMI, AVENDO TUTTE LE OSSA ANCHILOSATE.
3. Cosa ti piace dello scoutismo e cosa tu puoi dare? L’ALLEGRIA, GIOIA, SPERANZA E CARITA’.
No no …. Non connetto, mi passano il diario di bordo per infilarci dentro il pizzino scritto.
Io il pizzino lo ficco dentro senza aver capito cosa io abbia scritto, ma una cosa ero sicuro di aver scritto il mio nick name LUPO BIGIO segno del destino, poiché nel mio gruppo PA5 mi hanno affibbiato lo stesso nickname.
La serata finisce con una bella canzone e una sempre comoda benedizione ..
Le mie considerazione serie:
“ bello in gioco iniziale, un gruppo già a prima vista affiatato, tanta voglia di fare. Un plauso va a tizio e tizia e uno al fotografo di redazione … buona caccia e grazie assai.
Piero Sbirziola – Capo in Branco Palermo 5
( il TIZIO che ha scritto questo articolo)