E’ la strada di chi parte ed arriva per partire.. – Pentecoste & Fo.Ca. RS 2019
Sabato 8 giugno.
Base volpe astuta.
Ore 16.
30°C effettivi, percepiti 40° (all’ombra).
Dulcis in fundo … anche la branca R/S quest’anno si è preposta di vivere un momento di formazione e perché siamo dei veri temerari , l’8 giugno fa proprio al caso nostro!
Ci ritroviamo sorridenti e freschi (ancora per poco) alla base, pronti e carichi per questo momento formativo e con una bella dose di caffè si inizia con…
“… e tu che capo clan sei?” inizia con questa domanda (bella impegnativa direi) il nostro momento di formazione metodologica!
Dittatore? Brevettato? Scaltro? Angelico? C’è una risposta giusta o sbagliata? O la cosa importante è mettersi sempre in gioco e voler migliorare per i ragazzi di cui ci prendiamo cura?
Con questi interrogativi che ci frullano in mente, iniziamo con le cose ancora più “toste”. Ci dividiamo in quattro gruppi e ci viene presentata Una bella griglia “muta” ( e chi vuole parlare?) con tutti gli elementi essenziali della branca, ogni gruppo dovrà elaborare una propria griglia che risponda alle rispettive richieste. Iniziamo con ruoli ,responsabilità, relazioni educative per poi passare a obiettivi,strumenti e chi più ne ha più ne metta!
Bene , finalmente possiamo scendere alla camera dello scirocco…al fresco! È ora di condividere il lavoro fatto nei gruppi! Si inizia con i ruoli in primis capi clan /fuoco e MDN , relazione capo-ragazzo, gli obiettivi dei processi educativi ad esempio educare a scegliere responsabilmente, educare ad essere buoni cittadini e buoni cristiani, educare alla bellezza…si continua con clima di unità (che aria tira nel tuo clan?), e infine parliamo degli strumenti : capitolo,veglia R/S, hike, deserto, PdS, challenge.. e le esperienze educative proposte…..STRADA COMUNITA’ SERVIZIO. Siamo stati tutti bravissimi ci dicono… 🙂
E come una vera branca r/s che si rispetti , occorre fare rumore! E come se non giocando?
Alle domande che ci venivano poste (sempre sulla metodologia di branca R/S eh mica ce la scansiamo) dovevamo spostarci a destra se ritenevamo la domanda vera, mentre a sinistra se falsa. In tutto ciò quando ci spostavamo dovevamo fare baldoria, con tamburelli,fischietti, gavette..insomma ci siamo sbizzarriti!
E tra un Corri di qua, corri di là, ascolta bene le domande, perché per te è vera? ,spostati a destra spostati a sinistra, si è fatta ora di cena!
Con le pance piene, ci prepariamo al momento serale…..
Ci mettiamo comodi per vedere un filmato.. e i nostri pensieri ritornano alla domanda iniziale “… e tu che capo clan sei? Come “sistemi” il cappello ai tuoi ragazzi? Quale attrezzo gli dai per “inventare “ la propria strada? E se usassero un attrezzo che non gli hai dato? Ad esempio un martello?”
E invece qual è stato il martello mancante quest’anno nella nostra zona? Con questa domanda degli IABZ ci prepariamo alla verifica di branca…
…e felici del confronto,della condivisione e dell’ascolto instaurato tra tutti i capi presenti si torna a casa con tanta voglia di spendere “tempo opportuno” per i nostri ragazzi e per la nostra zona…. e preparando le ultime cose per l’evento dell’indomani ci concediamo una buona dose di gelato!
…Com’è bello, come da gioia
che i fratelli stiano insieme…
Domenica 9 giugno . Base Volpe Astuta. Ore 9:00. 30° effettivi, troppi gradi percepiti.
“..Dio si avvicina a noi in modo discreto…come un vento leggero..” con queste parole che riecheggiano sotto l’alzabandiera, ci ritroviamo tutti clan/fuoco della zona per vivere la nostra PENTECOSTE . I ragazzi che già avevano ricevuto all’arrivo una fiammella di cartoncino (di sette colori diversi) e un lumino, cercano la loro “fiamma” ovvero un capo che porti addosso una fiamma grande dello stesso colore che hanno i ragazzi. Ad ogni colore veniva attribuito un dono dello spirito santo: bianco sapienza, verde intelletto,blu consiglio, rosso fortezza, giallo scienza,marrone pietà e infine grigio timor di dio.
Ogni gruppo appena formato si trova un posticino all’ombra e issa oh! L’attività può cominciare. Ogni gruppo in modo diverso parla del proprio “dono” chi con un racconto, con una canzone o con una lettura. Ad esempio il gruppo marrone sulla pietà inizia con una storia… “Follerau e il lebbrosario” una storia d’amore e di pietà,che poi non sono la stessa cosa? Cos’è la pietà se non un filo diretto con il nostro padre celeste , il dono dello spirito che più ci mette in relazione con lui e permette la propagazione del suo amore a 360° , essendo capaci di riceverlo e di donarlo agli altri. Il dono dell’amore, della fiducia, del totale abbandono a Lui. E perché non paragonare questo amore a un gomitolo di filo? Un gomitolo si, un unico filo sistematicamente aggrovigliato ma lungo abbastanza da collegarci direttamente a Lui e agli altri , facendo tesoro del suo insegnamento per tessere una rete, una rete intrisa di amore, di relazione , di accoglienza , di strade nuove .
Ogni gruppo terminava con una riflessione partecipata da tutti gli R/S e si sintetizzava in un pensiero che veniva scritto sulla fiamma , così da poter condividerlo successivamente tutti insieme.
Dopo aver finito i rispettivi momenti, ritorniamo in cerchio tutti insieme e ogni gruppo condivide il proprio pensiero sul dono assegnato. Intanto i gradi sono notevolmente aumentati , sarà meglio scendere alla camera dello scirocco. Lì ci aspetta un telone bianco, dove da li a poco ,verrà proiettato il video conclusivo del capitolo di zona , due rappresentanti di tutti gli R/S spiegano il lavoro di questi mesi, dalle riunioni per decidere tempi e tematiche alla realizzazione effettiva di tutto. Ogni clan ha prodotto un video di un minuto contenente lo sviluppo del tema del capitolo e l’AGIRE. Il tema era suddiviso in tre filoni principali : Diverso da cosa? ; Tecnologia : salvezza o distruzione ; Libertà di scelta : nel contesto politico,ambientale e sociale. Ogni clan ha scelto quale filone volesse approfondire. Al termine di ogni fase (osservare, dedurre ,agire) i due rappresentanti per ogni clan, si incontravano insieme agli IABZ e stabilivano i prossimi passi, i tempi, l’organizzazione. I ragazzi alla fine erano entusiasti di vedere le loro azioni ,il loro AGIRE, su quel video da mostrare a tutto il resto della zona.
E per concludere in BELLEZZA.. si celebra la messa, con il nostro assistente di zona Don Vincenzo Talluto.
“…Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi..”
“..la cosa più importante per cogliere i doni dello Spirito Santo è la PRESENZA, se non siamo presenti a noi stessi non è possibile essere presenti per gli altri, ogni distrazione ci devia dall’incontro con Lui..”
Con queste parole ,pronunciate nell’omelia da Don Vincenzo, che sembrano quasi una lama sottile che ci squarcia e arricchiti dallo Spirito della condivisione…ci diamo appuntamento al prossimo anno!
Articolo di :Francesca Santamaria – Capo del Palermo 11
Foto di: Alberto Di Franco – Capo del Palermo 1