…Questa E’ un’esercitazione!!!
“Esercitazione, esercitazione, esercitazione!”…
…Non è solo la ripetizione incontrollata di una parola, ma ciò che nella realtà dei fatti abbiamo contribuito a realizzare martedì 7 giugno a Palermo nella qualità di Scout, nonché volontari di Protezione Civile.
In data 25.05.2016 l’A.G.E.S.C.I., così come tutte le organizzazioni di volontariato della città, è stata attivata per prendere parte all’evento “Esercitazione nell’Ambito del progetto Europeo IMPRESS”, da tenersi a Palermo proprio martedì 7 giugno.
L’IMPRESS ( Progetto UE n°: 608.078 – IMproving Preparedness and Response of HEalth Services in major criseS, tradotto: Migliorare la preparazione e la risposta dei servizi sanitari in situazioni di grandi crisi) è un Progetto Europeo che ha come obiettivo la preparazione di una piattaforma in grado di supportare il processo decisionale nel corso di un evento di emergenza sanitaria. Nel caso specifico dell’Esercitazione del 7 giugno è stato ipotizzato uno scenario che prevedeva un incendio a bordo di una nave che trasportava materiale plastico (la “Vincenzo Florio” della Tirrenia), ormeggiata di fronte il porto di Palermo, con evacuazione della nave e soccorso alla popolazione a seguito del rilascio di sostanze tossiche che, veicolate da una nube, si sono dirette verso il centro abitato (Zona kalsa).
Per nostra natura noi Scout facciamo sempre del nostro meglio nel servire, anche quando veniamo chiamati in causa come volontari di Protezione Civile. Alla chiamata abbiamo risposto in 6 (4 Capi e 2 Rover maggiorenni) ed in occasione degli incontri preparativi, tenutisi il 27 ed il 30 maggio, siamo stati coinvolti nel ruolo di figuranti (vittime e parenti delle vittime). In particolare, avevamo il ruolo di vittime tra la popolazione dislocata a terra nel quartiere “Kalsa”. Il giorno fatidico, ci siamo quindi ritrovati, secondo le indicazioni inviateci, alle ore 7.00 nell’info point del DPCR (Dipartimento Protezione Civile Regionale) in Piazza Marina e, dopo una breve attesa, abbiamo ricevuto le prime indicazioni relative alle postazioni per il trucco, al fine di rendere più realistica la simulazione. Dopo il trucco ognuno di noi si è recato nelle postazioni assegnate. Nel frattempo la nave salpava dal porto di Palermo ed iniziava l’emergenza con grande impiego di mezzi, forze navali ed aeree e conseguente attivazione dei soccorsi. All’ora “X”, e dopo esserci posizionati nei punti indicati, ciascuno di noi ha iniziato le proprie simulazioni. Dopo convulse chiamate al 118 e lunghe attese di una risposta che tardava ad arrivare, impazienti di pronunciare al telefono la fatidica parola d’ordine: “esercitazione, esercitazione, esercitazione” (frase da dire ai soccorritori al fine di distinguere ciò che stavamo facendo dalla realtà, sì perché Palermo continuava a vivere nel suo traffico tentacolare e vorticoso), venivamo soccorsi. Immedesimati ormai nella parte, l’ambulanza ci portava al PMA ubicato all’interno del porto, dove entravamo a far parte in modo attivo della simulazione come vittime a cui sono stati prestati i soccorsi del caso a seguito di veloci anamnesi come da protocollo. Io in particolare venivo portato con la barella da un punto all’altro e, dopo essere stato visitato, ripreso, fotografato, confortato, aiutato, medicato, ascultato, ecc.. ed aver ricevuto apprezzamenti sul mio peso da un’addetta all’ambulanza che doveva trasportarmi dal lettino alla barella, venivo portato al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Buccheri La Ferla” (Centro dei soccorsi individuato per l’esercitazione). Subito venivo introdotto nella sala del Pronto soccorso con la barella e dopo il triage (ed i complimenti per il trucco) venivo dimesso con alcune medicazioni e prescrizioni. Ritornati all’info point di Piazza Marina, e dopo aver aspettato l’ultimo volontario (dimenticato dai soccorsi negli uffici comunali di piazza Marina), abbiamo condiviso tutte le esperienze di quell’interminabile giornata.
Non abbiamo avuto modo di vedere le operazioni di soccorso in mare e tutto il resto dell’esercitazione, se non rientrati a casa tramite i mezzi di informazione, siamo però consapevoli di aver contribuito a fornire importanti informazioni per il miglioramento del sistema di soccorso sanitario della nostra città, e di questo ne siamo orgogliosi! Certo, falle e problemi ce ne sono stati (Fabio aspetta ancora di essere soccorso dal 118 al primo piano di Palazzo Galletti e si dice che sia stato adottato dai dipendenti comunali) ma siamo certi che è proprio dagli errori che si impara. Dunque, l’individuazione di un errore nella finzione di una simulazione, potrà rivelarsi di fondamentale importanza in una vera emergenza!
Marco Giambanco – Pattugli P.C. Zona Conca d’Oro
Foto di Gabriele Giambanco – Rover Pa 2
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