San Paolo “Apostolo Migrante”
Giorno 25 Gennaio 2019, le brance RS dei gruppi Palermo 1, 11 e 14, sono stati impegnati a vivere la Conversione di San Paolo. I ragazzi divisi in 5 gruppi i: Romani, Tessalonicesi, Galati, Efesini e Corinzi, hanno assistito a delle testimonianze riguardanti il tema dell’accoglienza a 360°.
I punti d’incontro per i clan di formazione erano distribuiti in diversi punti del centro di Palermo, ognuno con un preciso significato.
Dopo l’accoglienza, sulle parole del brano riguardante “la conversione di Saulo”, i ragazzi hanno raggiunto i luoghi e le persone testimoni di accoglienza: dal Poliambulatorio Ippocrate, il giardino di Madre Teresa, Molti Volti, l’associazione Apriti cuore Onlus e la scuola delle suore francescane del Cuore Immacolato di Maria.
Il clan di formazione dei Galati ha assistito alla testimonianza di Laura, una signora che accoglie e offre lavoro agli extracomunitari irregolari. Ci ha raccontato la storia di Sambu, un ragazzo che voleva solo inseguire il suo sogno,giocare a basket. Ma per colpa dell’egoismo dei trafficanti gli è stato impedito al momento dell’imbarco, è stato scaraventato su degli scogli rimanendo ferito dalla vita in giù per il resto della vita. Ora Sambu si trova a Palermo confinato su una sedia a rotelle e con il suo sogno che non potrà diventare realtà, ma nonostante ciò lotta con tutte le sue forze per vivere una vita dignitosa. Successivamente i gruppi ritrovatosi presso l’oratorio di S. Chiara, si sono sfidati in un grande gioco dell’oca che ripercorresse i viaggi di San Paolo, usando delle pedine realizzate durante la strada vissuta nel pomeriggio.
Durante il gioco, i gruppi hanno dovuto rappresentare, attraverso una tecnica espressiva, la lettera che San Paolo aveva scritto al suo popolo, e quindi ad ogni clan di formazione.
Al termine del gioco è stato chiesto di disegnare su un foglio le persone a loro care, per poi riporle su una barchetta sul pelo dell’acqua. L’acqua simboleggiava il Mar Mediterraneo che pian piano ha inghiottito il mezzo con tutte le persone a bordo, in ricordo e in riflessione di ciò che accade negli ultimi tempi ai nuovi migranti. Al termine dell’attività, ad ogni ragazzo è stata donata una ciotola di terracotta, simbolo del loro percorso da pellegrini.
Lorenzo Ganci – Novizio Palermo 1