Sotto assedio mentale
La nostra vita è piena di decisioni da prendere: scuola, lavoro, relazioni; Decisioni molto importanti che talvolta possono farci sentire smarriti, in crisi. Il nostro cervello è una macchina che lavora in continuazione, e non è possibile porvi limite. Ciò può portarci ad uno stato di “overthinking”, ovvero un infinito susseguirsi di pensieri che non hanno un senso logico e che si aggrovigliano in loop, riempiendo la mente e logorando il corpo, causando stress, ansia e difficoltà a concentrarsi. Dobbiamo imparare a gestire questi pensieri, non per forza dando delle risposte alle nostre domande.
Come redazione abbiamo voluto impiegare ogni mezzo a nostra disposizione per capire quali sono le maggiori preoccupazioni dei ragazzi di oggi. Tramite un sondaggio Google in poco più di una settimana siamo riusciti a raccogliere, in maniera anonima, i pareri e le preoccupazioni di quasi 200 adolescenti.
Abbiamo notato che le fasce d’età maggiormente colpite da questo fenomeno sono quelle tra i 14 e i 16 anni e tra i 17 e i 20 anni. Questo accade perché sono le età in cui bisogna prendere delle scelte importanti riguardo il futuro, tra scuola, famiglia e addirittura lavoro e amicizie varie.
L’84% dei ragazzi si è mostrato molto incerto sul futuro: molti hanno paura di sbagliare scelte riguardo il percorso formativo, altri paura di non riuscire a trovare un lavoro che li soddisfi, altri invece hanno paura del giudizio negativo di qualcuno vicino a loro oppure di deludere le aspettative della propria famiglia o addirittura quelle imposte da loro stessi. Non è solo la nostra sfera privata a creare disagio, ma la situazione critica soprattutto in Italia e ancor peggio nel mondo che ci provoca molta ansia.
Le possibilità in Italia che un ragazzo riesca a trovare un lavoro stabile sono limitate, ed è molto difficile che riesca a conciliare le proprie passioni con un lavoro che gli possa consentire stabilità e tranquillità economica.
L’incertezza può generare paura e indecisione, ma può anche stimolare l’innovazione e la creatività. Affrontare l’incertezza richiede una mentalità aperta e flessibile. Invece di cercare certezze assolute, dobbiamo imparare a gestire il rischio e ad adattarci ai cambiamenti in corso. Essere disposti ad adattare le proprie idee e strategie in base alle circostanze mutevoli è essenziale per affrontare l’incertezza. Mantenere una mente aperta e flessibile consente di cogliere opportunità inaspettate e di navigare meglio attraverso le turbolenze del futuro.
L’incertezza riguardo al futuro è una realtà quasi inevitabile della nostra esistenza, ma, non dobbiamo permettere che ci paralizzi o ci impedisca di seguire i nostri obiettivi e sogni. È attraverso il pensiero critico e la collaborazione che possiamo sperare di navigare con successo nel mare in tempesta e colmo di incertezze del futuro, abbracciando le sfide e le opportunità che ci attendono con determinazione e fiducia.
Non bisogna sempre cercare di spiegarci tutto. Possiamo sbagliare, possiamo fare piccoli passi, perché tutti prima o poi troveremo la nostra strada. Chiaramente vogliamo che tutto sia perfetto, ma dobbiamo essere pazienti con noi stessi. Non è sbagliato provare, non è sbagliato fallire e tantomeno provare più vie, altrimenti non riusciremo mai a capire chi siamo e cosa vogliamo veramente per noi stessi.
La nostra generazione è particolarmente ansiosa perché figlia di una generazione al limite dello scorso millennio; anche i nostri genitori si scontrano con le nostre realtà e per questo generiamo dei conflitti sia con loro che con chi ci sta attorno; viviamo una realtà molto differente dalla loro, siamo nati con accanto a noi una delle risorse più essenziali ed innovative: Internet.
Sin da bambini ci siamo trovati faccia a faccia con questa nuova realtà virtuale, che ha aperto grandi orizzonti sulla navigazione digitale, su creare nuove amicizie e conoscere il mondo attraverso dei dispositivi. I social hanno permesso di poter interagire con il resto del mondo, conoscendo realtà diverse ed entrando in contatto con le vite sui social di tante persone.
Questo comporta però, seguendo il fenomeno delle tendenze, il crearsi di ansie sociali, di pressioni “virtuali”, che ci costringono a paragonarci costantemente con quegli standard quasi utopici che la nuova società digitale ci impone.
Questa pressione ci porta a dubitare di noi stessi, delle nostre scelte, di come siamo, e ci spinge a omologarci alla massa in cerca di continue approvazioni. Di fronte a tanta incertezza e paura siamo davvero in tanti, e questo ci rende una comunità che nelle insicurezze del futuro può sostenersi e confrontarsi, attraverso la testimonianza di più persone possiamo scoprire chi siamo e ciò che davvero desideriamo per il nostro futuro.
E lo scoutismo? Può essere una “Comfort-Zone”?
Articolo a cura di:
Lidia Cascavilla, Scolta del Palermo 4
Maria Chiara Greco, Scolta del Palermo 3
Michela Prinzi, Scolta del Palermo 3
Illustrazione a cura di:
Lidia Cascavilla, Scolta del Palermo 4
Copertina Social a cura di:
Gabriele Tamburello, Rover del Palermo 14
Matteo Marcotti, Rover del Palermo 5
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